La Fine

La Fine

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Non piangere.

Hai gli occhi rossi, gonfi, liquidi. Un’esplosione silenziosa che mi frantuma. Vorrei dirti che andrà tutto bene, che il sole in qualche modo tornerà, che la luce squarcerà l’ombra e ci salverà. Ma sarebbe una bugia. E tu lo sai.

Mi guardi fisso. Dentro. Mi chiedi solo la verità. Quella nuda. Quella cruda. Quella senza sconti, senza pudore, senza scuse. Ed è proprio per questo che rimango immobile.

I nostri corpi sono vicini, ma il mio ti sembra già lontano. I tuoi occhi si specchiano nei miei come in un lago fermo. Mi ci perdo. Ancora. E vedo tutto quello che eravamo: le risate rubate alla relatività del tempo, le promesse in un orecchio al buio, la pelle che ci univa senza parlare.

Ma tu non cerchi ricordi. Cerchi risposte.

E io… io mi dissolvo.
Sento il mio corpo svanire. Nebbia. Il tuo sguardo mi attraversa come fossi vetro. E dentro di te vedo il riflesso di ciò che stiamo perdendo.

Vorrei stringerti. Accarezzarti. Spostarti i capelli dal viso, come facevo sempre. Dirti che ci sono. Ma non posso. Qualcosa mi trattiene. Un muro invisibile che non so attraversare.

Ti volti.
   Ti allontani.
   Il tuo passo è lieve, ma dentro me è un urlo.

   Cerco di chiamarti, ma la voce non mi esce.
   Cerco di seguirti, ma non mi muovo.
   Sei tu a lasciare me. O sono io che ho già lasciato tutto?

Un’ultima occhiata, uno scatto verde nel tuo occhio pieno d’acqua. Una lacrima scivola sul prato. E poi sparisci, inghiottita dal silenzio della notte.

Resto solo.
    Fermo.
    Freddo.

E all’improvviso capisco.

Capisco perché non riesco a toccarti. Capisco perché la tua voce è un’eco e il mio corpo una statua.

Una luce adesso mi prende. Mi solleva. Mi porta via. Vedo la terra allontanarsi, vedo la terra sotto di me.

Dovrei essere in pace.
   Ma non lo sono.

«Finché morte non ci separi» — ti avevo promesso.

E l’ho fatto, amore mio. L’ho fatto davvero.

@GiuseppeLonatro febbraio 2015 – 2025