A volte vorrei sparire. Non lo dico per fare scena, nè per farmi cercare, come farebbero in tanti. Solo andarmene. Tagliare la corda e basta.
È una voglia che mi porto dietro da sempre, come un cane randagio attaccato alla caviglia del padrone che cerca in tutti i modi di fuggire.
Ma non l’ho mai fatto.
Ci sono troppe cose che resterebbero appese a dei chiodi che stanno lì per cadere, o come i panni stesi nei giorni di pioggia.
Debiti d’anima. Gratitudini buttate al vento. Ingratitudini che non ho mai avuto il coraggio di sputare in faccia.
Ho sempre desiderato la libertà, ma non quella da cartolina patinata. Quella vera.
Il tipo di libertà che ti fa dire “fottiti” alla vita intera.
E invece eccomi qui, ancora intrappolato in questa gabbia fatta di facce finte e dolori che tornano, come l’alcol al mattino dopo.
Sono stanco. Ho sofferto troppo, e sempre con quella dannata dignità che spesso non serve a un cazzo.
Ora voglio solo riprendermi la mia pelle.
Voglio respirare senza dover chiedere il permesso.
Voglio essere io, anche se non so più nemmeno chi sono.
G.L. Gennaio 2023