L’amore vero esiste.
Non è quello che ti hanno venduto. Non è la colonna sonora basta sul solito giro di in do maggiore, né il bacio sotto la pioggia con il finale da glicemia. L’amore vero è sporco. Ti frantuma l’anima quando vorresti solo tenertela in ordine.
È quell’odore che ti perseguita anche a distanza di anni. Come quando vedi un cadavere per la prima volta. È aspettare un messaggio che non arriverà mai, mentre una voce dentro ti dice: “Ma chi cazzo te lo fa fare?”. E tu, come un idiota, ci ricaschi lo stesso.
Non è eterno, sai? È vivo. E come tutto ciò che vive, e dopo muore. Altre volte si trasforma: in nostalgia, in cicatrice, o peggio… in abitudine.
Lo riconosci quando, dopo dieci anni, una canzone qualunque ti riporta dritto in quel pomeriggio dimenticato. A quella sera in albergo. A quella risata che non sapevi essere l’ultima.
L’amore vero esiste, sì. Ma devi essere disposto a perderti per trovarlo. Non è per chi ha paura di rompersi.
È quello che entra a piedi nudi nella tua testa e ti ribalta ogni certezza che hai avuto sino a quel momento. Che ti scava con una dolcezza feroce, e non lo dimentichi, nemmeno se provi a seppellirlo sotto altre donne, altre macerie, altri baci senza impronte.
Se ancora ti brucia, se ti torna addosso in un odore, in una pioggia improvvisa, allora non è finito. È un’eco.
L’amore vero è saltare i recinti della logica, è buttare tutto all’aria e addormentarsi nell’incendio.
Esiste. Perché certi amori non ti fanno compagnia: ti riscrivono.
E tu gliel’hai permesso.
@G.L. giugno 2024