Una panchina bianca. Il mare, dietro.
Un vecchietto smemorato,
perso tra i ricordi
e una linguaccia appiccicata a un vetro.

Accovacciati tra la neve,
gli alberi,
e un ricordo:
una piazza con mio padre,
capelli biondi
e la neve tra le mani.

Uno sfondo d’acqua.
Un sorriso ammiccante.
Un cane tra le braccia.
Loro quattro, tra l’erba di mare
e la luminosità di una Parigi
sospesa nell’ora…

Un profilo greco, tra un finestrino
e la ringhiera di una città scura.
Un sorriso nell’acqua limpida.
E ancora loro, in bianco e nero.

Un principe distratto.
Una barcaccia.
Lei al centro.
Scogli di mare acerbo
e un compleanno sfocato dal tempo.

Una montagna.
I primi occhiali neri.
Il piano tra le dita.
Le donne di Torino non sanno cosa fare.
Un velo bianco,
e un bohémien con le treccine.

Tra i viali di una Roma antica,
le dune di cartapesta,
e loro davanti.
Tra le dita,

tasti di un pianoforte scordato,
le corde di una chitarra troppo vecchia.

Tra la nebbia e i canali,
in mezzo a guglie, porti
e un panino.
Tra cavalli in ferro
e, da lontano,
una grotta con due barche solitarie.

E ancora quel vecchio smemorato,
tra le dita le foto,
e l’isola della memoria.

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2012 – 2025