Niente e Nausea

Niente e Nausea

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Nel buio di una villa in rovina, due bagliori intermittenti si scrutano con sospetto. Sono due lucciole, condannate alla libertà effimera della loro breve esistenza. Danzano nella penombra, come solo i pensieri agitati sanno fare.

La prima, Niente, osserva Nausea con quello sguardo che solo gli insetti possono avere, un vuoto denso di un’assurdità cosmica. Le ore scivolano come rugiada su ragnatele abbandonate da secoli. Inseguono farfalle notturne, prigioniere anch’esse di un’esistenza senza senso.

Niente e Nausea si avvicinano. Un istante di pura autenticità nella farsa della vita: si riconoscono, si scelgono.

Ma l’amore, come ogni verità assoluta è indifendibile. E l’alba, intanto, minaccia con la violenza della sua luce. Nausea, consapevole dell’intollerabile peso del giorno che arriva, fugge verso la luna: un masso argentato che già si dissolve nel nuovo mattino.

Niente resta sola. La sua luce è un grido silenzioso contro l’indifferenza del mondo.

La villa ora è ancora più vuota, perché ha conosciuto anche solo per un attimo, cosa significa essere piena.

G.L. ottobre 2024