Ricordi indossati

Ricordi indossati

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Non ho mai nascosto il mio vero io, anche se, a volte, lo costringevo a indossare abiti e maschere che sembravano mutare la mia identità e forse anche i miei demoni.

 Non mi sono mai perso nelle apparenze inutili; alla fine, spogliavo sempre la mia anima, come certi ricordi che restavano puri, essenziali. Guardavo negli occhi le stranezze e le giravolte della vita, trasparenti come una notte silenziosa e indifferente.

  Non sono mai fuggito quando non capivo; trovavo il coraggio delle parole, delle azioni. Nella tempesta, cercavo sempre il mio posto, rimettevo ordine nel caos degli abbandoni. Mi tuffavo nelle cose per non mentire a me stesso, trattenevo l’orgoglio e lo piegavo a qualcosa che mi permetteva di essere e non solo di apparire.

     Ero vittima e carnefice, troia e vergine allo stesso tempo, ma alla fine sceglievo per me, solo per me, senza rimorsi. Possedevo i miei ricordi e li indossavo. A volte li nascondevo, altre li lasciavo affiorare. Erano sempre privi di maschere, non recitavano, non conoscevano palcoscenici. Erano indelebili, riempivano il silenzio con la loro verità.

      Questi ricordi non inciampavano mai in urla o pianti. Non si lasciavano distrarre da pene o risa forzate. Restavano lì, accanto al mio cuore sincero, riluttanti ma fedeli. Li ascoltavo in silenzio. Erano il solo legame che mi ancorava ancora a me stesso.

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