Donne intrappolate

Donne intrappolate

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Erano donne intrappolate negli abissi del dolore, abitavano cortili di acqua in desolazione. Donne fuse con la pietra, avvolte da silenzi che nessuno osava ascoltare, malinconiche nelle loro lingue o ridotte a detriti mentali, come rocce e violette impregnate di lacrime.

Erano donne rifatte negli arcobaleni e nei gracili girasoli, offerte alle nostre esistenze come sguardi del sole. La loro vita appariva come una scala infinita con un unico passamano, gradini alti di antico marmo, dove le mani si posavano rigide, senza mai fermarsi o ferirsi, e quel vento leggero come un porticato remoto, dove talvolta sbirciavamo i gatti che si accalcavano attorno a un’unica ciotola o solo per un po’ di affetto.

In quei momenti, tra i cortili e le caverne del loro essere, si rifletteva il mistero, un enigma di solitudine e interconnessione, come un eco distante nel vuoto.

2024